Pasta di sera: ecco 5 situazioni in cui fa bene mangiarla
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Un piatto di pasta la sera fa bene a tutti, ma in alcune situazioni o fasi della vita è ancora più indicata. Vediamo quali:1. STRESS

Lo stress è una risposta psicofisica che, quando diventa cronica, causa dei cambiamenti nell’organismo: si alzano i livelli di cortisolo ed insulina e aumenta quell’appetito “edonistico” che ci porta a mangiare non per necessità, ma per richiesta “nervosa”. Con l’aumento nel sangue dell’insulina, l’ormone che favorisce il deposito di grasso, si tende ad ingrassare. I carboidrati stimolano la produzione di insulina che, a sua volta, facilita l’assorbimento di triptofano, l’aminoacido precursore della serotonina e della melatonina. Una dieta antistress prevede i carboidrati, privilegiando quelli ricchi di fibre come i cereali integrali, che limitano l’assorbimento di grassi e zuccheri, concentrandoli soprattutto la sera, quando il cortisolo è più basso a causa del suo andamento circadiano.

2. INSONNIA

L’insonnia altera il normale ciclo del sonno e l’equilibrio di due ormoni fondamentali che regolano l’appetito ed il senso della fame, quali la leptina e la grelina. Il menù ideale dovrebbe perciò evitare le sostanze eccitanti e prevedere quegli alimenti che svolgono un’azione rilassante, fonte di triptofano, e che stimolano la produzione di serotonina, il cosiddetto ormone del relax, e di melatonina, pseudo-ormone che regola i ritmi sonno-veglia. I carboidrati complessi, come la pasta, assicurano un apporto sufficiente di triptofano e, nella pasta integrale, vitamine del gruppo B. Quindi un piatto di spaghetti a cena è la soluzione ideale.

3. SFORZO FISICO POMERIDIANO

Durante l’attività fisica, soprattutto nei primi 30 minuti, il corpo utilizza le riserve di glucosio per produrre energia: resistenza e rendimento dipendono proprio dal contenuto di glicogeno muscolare ed epatico. La pasta e i carboidrati sono fondamentali nell’alimentazione di chi pratica attività fisica a livello agonistico o amatoriale, perché consentono di integrare il glucosio muscolare perso con lo sforzo fisico. Chi pratica, poi, attività fisica dall’orario pomeridiano a sera, ha una spinta in più per consumare la pasta perché oltre a reintegrare i livelli glicogeni, induce il relax. E in tal senso, è meglio prediligere il consumo di pasta “gialla” perché l’indice glicemico è più alto, stimolando maggiormente l’insulina.

4. SINDROME PREMESTRUALE

Gonfiore, sbalzi d’umore e fame, molta fame: lo squilibrio ormonale dovuto a questa sindrome riguarda il 25% della popolazione femminile. La causa? Un innalzamento del livello di estrogeni e prolattina e una diminuzione di dopamina, serotonina e vitamina B6. I carboidrati sono in grado di compensare i cali fisiologici degli zuccheri nel sangue e della serotonina. L’aumento della disponibilità di zuccheri semplici, aumentando i livelli di insulina, induce un maggior immagazzinamento del triptofano all’interno delle cellule per sintetizzare la serotonina. Inoltre, i carboidrati integrali contengono la vitaminaB6 o piridossina, fondamentale per vincere mal di testa, ritenzione idrica, nervosismo, gonfiore, nausea, sensazione di stordimento e vertigini.

5. DEPRESSIONE NON PATOLOGICA

Per depressione intendiamo quei disturbi dell’umore che da passeggeri e minori possono tramutarsi in una vera e propria patologia psichica, comportando un tono dell’umore molto basso. Tra le cause che la provocano, una scarsa condizione di equilibrio del microbiota, l’insieme di organismi, batteri, funghi e protozoi che popola il nostro intestino e che ci aiuta ad assimilare il cibo, proteggendoci da molti virus e malattie. Qui risiede il 70% del sistema immunitario. L’impoverimento del Microbiota intestinale sarebbe alla base della recente diffusione di patologie tipiche della società contemporanea, tra cui quelle depressive. Il consumo di cereali come la pasta migliora lo stato di salute con conseguenze positive sullo stato d’animo. E i cereali integrali, assorbiti più lentamente, mantengono stabili i livelli di energia e di zucchero nel sangue, regolando l’umore.

 

 

 

 

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